Roma, Museo e Galleria Borghese: “L’origine della natura morta in Italia. Caravaggio e il Maestro di Hartford”, dal 16 novembre 2016 al 19 febbraio 2017
La mostra analizza le origini della natura morta italiana nel contesto romano della fine del XVI° secolo seguendo i successivi sviluppi della pittura caravaggesca nei primi tre decenni del ‘600.
Troviamo innanzi tutto il Maestro di Hartford, che è il soggetto principale poiché la sua produzione di still life si lega strettamente ad alcuni lavori di Caravaggio, tra cui l’Autoritratto come Bacco (Bacchino malato), il Ragazzo con cesta di frutta, il Suonatore di liuto e la Cena in Emmaus Mattei. Ci sono inoltre le opere del Maestro del vasetto, del Maestro delle mele rosa, di Pensionante del Saraceni, e di altri specialisti di primissimo piano.
Accanto ad essi i pittori che frequentarono l’Accademia istituita dal Marchese Giovanni Battista Crescenzi nel suo Palazzo alla Rotonda adiacente al Pantheon: Pietro Paolo Bonzi detto Gobbo dei Carracci, il Maestro della natura morta Acquavella – che la critica è in parte propensa a identificare con Bartolomeo Cavarozzi – e dello stesso Crescenzi, a cui gli studiosi attribuiscono alcune opere tra cui Frutta e ortaggi su ripiani di legno e di pietra della Galleria Estense di Modena.
Orario: da martedì a domenica dalle ore 9.00-19.00. Ultimo ingresso alle ore 17.00. Chiuso lunedì.
Sapori del territorio: “Circeo Doc” – Bianco (secco o amabile), Rosso (secco o amabile), Novello, Rosato (secco o amabile), Trebbiano, Sangiovese, Sangiovese Rosato. Abbinamenti: pecorino romano, gnocchi alla romana, coda alla vaccinara.
“Bellotto e Canaletto. Lo stupore e la luce”. Milano, Gallerie d’Italia, dal 25 novembre 2016 al 5 marzo 2017
Con circa 100 opere tra dipinti, disegni e incisioni, un terzo delle quali mai prima d’oggi esposto in Italia, il percorso espositivo intende illustrare uno dei più affascinanti episodi della pittura europea: il vedutismo veneziano, attraverso l’opera di due artisti del Settecento europeo, Antonio Canal, detto “il Canaletto” (Venezia 1697-1768) e suo nipote Bernardo Bellotto (Venezia 1722 – Varsavia 1780) che seppero trasformare questo peculiare genere nella corrente d’avanguardia che tanto caratterizzò il Settecento.
Il confronto tra i due artisti offre l’occasione per cogliere un eloquente panorama sulla colta Europa del tempo e sulla sua classe dirigente, che fece a gara per commissionare i dipinti ai due grandi veneziani. Il viaggio artistico parte da Venezia per toccare Roma, Firenze, Verona, Torino, Milano e il suo territorio, e prosegue alla volta dell’Europa, con i ritratti di Londra, Dresda, Varsavia o Wilanòw, fino a raggiungere luoghi fantastici e immaginari, immortalati nei memorabili “capricci”.
Orario: dal martedì alla domenica ore 9.30 – 19.30 (ultimo ingresso ore 18.30). Giovedì ore 9.30 – 22.30 (ultimo ingresso ore 21.30). Chiuso il lunedì.
Sapori del territorio: “Valtellina Casera dop” – Prodotto con latte vaccino parzialmente scremato, forma cilindrica con superfici piane e scalzo diritto. Il diametro delle facce è di circa 30-45 cm., l’altezza dello scalzo è di 8-10 cm. ed il peso varia da 7 a 12 kg. in relazione alle dimensioni della forma. La pasta ha struttura compatta, con presenza di occhiatura fine e diffusa. Al taglio il colore è variabile dal bianco al giallo paglierino a seconda della stagionatura. Il sapore è dolce, caratteristico, con una nota di frutta secca e diventa più intenso con il procedere della maturazione.
Dal 02 agosto 2016 al 22 gennaio 2017 presso il Castello di Barletta: “Annibale. Un viaggio”
La mostra vuole rievocare, nei suggestivi ambienti sotterranei dell’imponente Castello, la vita e la straordinaria impresa di Annibale Barca, Generale punico, uno dei più grandi condottieri dell’antichità. Pensata come un viaggio, il pubblico è accompagnato dallo stesso Annibale (ideale voce narrante) e da grandi “cronisti” del mondo antico (come Polibio, Tito Livio, Appiano), e contemporaneo (come Giovanni Brizzi, Paolo Rumiz). Il percorso della mostra segna le tappe fisiche e insieme simboliche del viaggio di Annibale: prima l’Africa, poi la Spagna, il valico dei Pirenei, la Gallia, le Alpi, l’Italia settentrionale, il passaggio degli Appennini, la discesa in Puglia verso l’epica vittoria finale di Canne, e nel racconto sono centrali i temi del suo rapporto con la guerra, con i soldati, con le popolazioni italiche con cui venne a contatto e, soprattutto, con i luoghi attraversati.
Orario: da martedì a domenica ore 10.00 – 20.00. Chiuso il lunedì.
Sapori del territorio: “Terra di Bari Dop” – Olio extra vergine di oliva con le seguenti caratteristiche chimiche ed organolettiche: acidità max 0,60%, perossidi < 15 Meq02/kg., colore dal verde al giallo, odore fruttato, sapore fruttato con sensazione di amaro e piccante. Gli altri parametri chimico-fisici sono conformi all’attuale normativa UE sugli oli di oliva.