Il Ministero delle Risorse Agroalimentari ha congelato il marchio DOP assegnato nel 2003 al Pane di Altamura per gravi inadempienze contabili e amministrative. La notizia giunge a pochi giorni di distanza dal sequestro di 17 quintali di pane prodotto ad Altamura ma non “DOP” perché non certificato.
Occorre ricordare che il Pane di Altamura DOP è un prodotto unico, diverso dagli altri tipi di pane. Infatti, così come recita il disciplinare di produzione, deve necessariamente essere prodotto da semole rimacinate di grano duro rigorosamente locali, delle varietà ‘appula’, ‘arcangelo’, ‘duilio’ o ‘simeto’.
Il pane di semola rimacinata ‘simile’ al Pane di Altamura, invece, non dà garanzie sulla provenienza delle semole; anzi, generalmente è prodotto da una miscela di grani duri e grani teneri di provenienza extra UE. Differenti sono anche i metodi di produzione.
“A parte qualche virtuoso panificatore (8 su 60) che si attiene alle regole e che produce in totale circa due quintali di pane DOP al dì – sottolinea Onofrio Pepe, da sempre impegnato nella valorizzazione delle tipicità locali – quello che viene commercializzato come ‘DOP’ – ben 600 quintali al giorno – non è ‘DOP’. Si tratta di pane realizzato con farine locali miste a farine provenienti da Paesi esteri che i padroncini distribuiscono nei punti vendita di tutta la Puglia e d’Italia. Alla filiera DOP è iscritto un solo mulino. E nessun coltivatore”.
L’organo preposto al controllo è il Consorzio ‘Pane di Altamura DOP’ (CPA) al quale il Comune ha concesso l’utilizzo dello stemma. Il Consorzio – come si legge su affaritaliani.it – è stato sospeso di recente dall’attività di tutela, valorizzazione e promozione del bianco alimento, simbolo della città murgiana, in quanto inadempiente alle sue funzioni.