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Weekend 20-21 giugno 2015

Apre al pubblico venerdì 19 giugno “Capolavori del Barocco. Il trionfo della pittura nelle terre novaresi”

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Esposti fino a settembre i tesori della pittura: da Guido Reni a Guercino, da Maratta a Pietro da Cortona. Due sedi espositive, 15 i comuni della provincia coinvolti e ingresso libero.
La mostra, in programma dal 19 giugno al 27 settembre (da martedì a domenica, dalle 10 alle 18,30, ingresso libero) e curata da Francesco Gonzales e Annamaria Bava, sarà articolata su due sedi espositive: l’Arengo del Broletto e la Sala Casorati di Novara, in via Silvio Pellico, che sarà inaugurata dopo i restauri proprio in occasione dell’apertura. L’esposizione, inoltre, in una sorta di museo diffuso, toccherà anche una quindicina di Comuni del Novarese.
La mostra è promossa da Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio; Diocesi di Novara; Provincia di Novara; Agenzia Turistica Locale della Provincia di Novara; con la collaborazione di Regione Piemonte; Comune di Novara; Fonadazione Cariplo; Fondazione Sir Denis Mahon Charitable Trust; Fondazione Crt, Camera di Commercio di Novara. L’iniziativa è inserita nel Sistema culturale integrato della provincia di Novara, finanziato da Fondazione Cariplo.
Capolavori del Barocco è la mostra di punta del Novarese per Expo. La rassegna dedica ampio spazio all’incredibile sviluppo della pittura, tra pale d’altare e opere di devozione privata, con incursioni nelle arti minori, insieme a prestigiosi prestiti di musei italiani ed esteri. Fino a fine settembre saranno esposti veri e propri tesori della pittura, da Guido Reni a Guercino da Maratta a Pietro da Cortona; abbiamo inoltre scelto di mantenere l’ingresso libero con l’intento di avvicinare il maggior numero di visitatori, diventando attrattivi anche per gli stranieri che visitano Expo, grazie ad una promozione attenta sia all’Italia sia al contesto internazionale”.
Protagonista della mostra è il vasto territorio della Diocesi di Novara. Tra il 1630, anno della peste manzoniana, e il 1738, anno in cui questo territorio passa al Duca Carlo Emanuele III di Savoia, si assiste a un processo di rinnovamento degli apparati iconografici e decorativi, stimolati dall’azione capillare di alcuni vescovi come Benedetto Odescalchi, poi papa Innocenzo XI, Giulio Maria Odescalchi e Giberto Borromeo. Dopo la pausa dovuta al contagio della peste riprendeva così il fervore religioso ed artistico post-tridentino, che attraverso l’immissione di nuova linfa creativa, si concretizzava in una rinnovata ricchezza di forme e una sorprendente fantasia espressiva. Si assiste allora fioritura di importanti cantieri decorativi. Nomi prestigiosi ed arrivi “foresti” arricchiscono chiese, oratori e cappelle: i Nuvolone, i Bianchi, Preda, Abbiati, sino a Legnanino e Magatti all’inizio del Settecento, ed arrivi da Roma, come Carlo Maratta, Luigi Garzi e Giacinto Gimignani dalla Toscana. Artisti che hanno segnato la cultura figurativa novarese rinnovando la pittura in senso classicista. Maestri ed ispiratori di questa nuova epoca saranno Guido Reni, Guercino, Pietro da Cortona, Carlo Maratta, presenti in mostra con alcune opere di straordinaria qualità. Il percorso di visita si snoda in senso cronologico: ad aprire la mostra alcune opere di Melchiorre Gherardini, con il San Michele Arcangelo – icona degli anni terribili del contagio – e Giovanni Maria Arduino con la bellissima Annunciazione dei Musei Civici di Novara insieme a due opere provenienti dalla chiesa di San Marco a Novara recentemente riscoperte; si prosegue con Carlo Francesco Nuvolone, uno dei protagonisti assoluti del rinnovamento in senso barocco della pittura novarese. Il dolcissimo Riposo dalla fuga in Egitto proveniente da Borgomanero (immagine simbolo della mostra, in foto), l’Immacolata con il cardinale Federico Borromeo conservata ad Arona, la Maddalena penitente. Da qui il percorso si apre al territorio: opere provenienti dalla bassa Valsesia, il Gianoli da Borgosesia, il Montalto da Castagnola di Valduggia e il Busca da Romagnano Sesia, e poi il Cusio, uno dei centri più importanti di irradiazione delle linee del barocco nella diocesi gaudenziana. Opere di Zanatta, Scaramuccia, il maestro Carlo Maratta, con la splendida Madonna di San Luca di Corconio. La grande pittura di storia con Filippo Abbiati e Federico Bianchi precede la sezione dedicata al Settecento. Il percorso in Arengo termina idealmente con una sezione dedicata ai “maestri”: il Mosè di Guido Reni, capolavoro assoluto della collezione Cassa di Risparmio di Reggio Emilia, insieme al Cristo risorto incontra la Madre di Guercino proveniente dalla Pinacoteca di Cento, e alla Raccolta della manna di Pietro da Cortona, opere che hanno fatto “scuola” e che hanno permesso, attraverso la diffusione delle stampe e lo studio diretto, di aggiornare i canoni estetici dei pittori operanti sul nostro territorio. Presso la Sala Casorati prosegue la visita: si apre il XVIII secolo con il Cuzzio, Tarquinio Grassi, Pietro Antonio Magatti e Antonio Lucini. Completa il percorso di visita una sezione dedicata ai paramenti sacri e ai tessili antichi con una selezione di preziosi parati esposti per la prima volta provenienti da Soriso.

Sapori del territorio: “Salame di Varzi Dop” Peso da 0,5 a 2 kg. in relazione al tempo di maturazione, rapporto carne/grasso dell’impasto 40/45% di carne magra. Il budello da impiegarsi per l’insaccato deve essere di maiale e successivamente il prodotto forellato e legato con spago a maglia fitta. La miscela di salagione deve essere costituita da sale marino, sodio, nitrato e/o sodio nitrato, eventualmente pepe nero in grani, infuso d’aglio e vino rosso filtrato. Il sapore è dolce e delicato, l’aroma fragrante e caratteristico, strettamente condizionato al lungo periodo di stagionatura.

Il centro storico di Arzachena si riempirà di artisti, artigiani, ospiti musicali. Al via il 10 giugno. Sette mesi di eventi

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Punta tutto sul centro storico l’assessorato al Turismo del Comune di Arzachena con “Art In”, uno degli eventi più impegnativi della programmazione 2015 che prende il via domenica 10 giugno alle 18. Sette mesi per rilanciare il cuore del paese come attrazione clou del territorio: tra botteghe di artigianato e piccole gallerie di arte contemporanea, ci sarà un susseguirsi di ospiti e di opere sempre nuovi ad animare le dieci location scelte dalla cooperativa sociale La Rosa Di Gerico, che ha organizzato la rassegna.
Art In non è solo un evento, è un progetto, un laboratorio, un’impresa che vuole lasciare un segno indelebile tra le vie lastricate di Arzachena. Gianni Baffigo, infatti, oltre a ricoprire la carica di assessore al Turismo ha assunto la delega alle Politiche del Lavoro. E Art In coinvolge entrambi. «Questo lungo programma vuole essere il volano per rilanciare l’immagine di un centro storico massacrato dalla crisi degli ultimi anni. Serve innovazione, voglia di fare da parte della politica, degli imprenditori, dei giovani e degli artisti, prima di tutto locali, per far sì che tra queste vie si respiri aria nuova. Il Comune finanzia un evento che funge da vero incubatore d’ impresa – spiega Baffigo -. Affittando per sette mesi a prezzo politico dieci locali, da anni vuoti, faremo ripartire gli investimenti nel centro. Speriamo che nuovi negozi aprano sull’onda di questa iniziativa e che gli stessi artisti ospiti decidano di proseguire con le loro forze il cammino da gennaio in poi».
Sono già 25 i pittori, scultori, fabbri, falegnami, fotografi e creativi di ogni genere che hanno aderito e avranno l’onore di tagliare il nastro di Art In domenica. Alla regia c’è un team di artisti. ll presidente de La Rosa di Gerico, Gianluca Fois, è attore e regista teatrale, il suo vice, Andrea Ganau è compositore e fotografo, il direttore artistico, Micaela Pisciottu, è pittrice, scultrice e performer. Tra i collaboratori il pittore Gianni Corda e il domoscenografo Fabrizio Filigheddu.«”Uno dei modi per rivitalizzare i centri storici è quello di affidarsi all’arte. – dice Fois – Art In è una creatura che cambia forma di giorno in giorno e sarà una sorpresa continua, così come lo sono il talento e la creatività. Con questo evento avviciniamo l’arte al vissuto quotidiano, la portiamo nel negozio dietro l’angolo dove fai la spesa o accanto al bar dove fai colazione ogni mattina». Il programma sarà arricchito di mese in mese. Sono in agenda vernissage, laboratori creativi di shabby chic e gioco danza per adulti e bambini, lezioni di pittura, mostre fotografiche, reading di poesia, teatro, cineforum, esposizioni agroalimentari e installazioni. Per prenotare uno spazio espositivo, si può chiamare il numero 349.2450549. (Fonte Nuova Olbia)

Sapori del territorio: “Vermentino di Gallura Docg” Colore giallo paglierino con riflessi verdognoli; sapore alcolico, morbido. Gradazione minima: 12°. Abbinamenti: pecorino e fiore sardo freschi, zuppa di arselle, fave stufate, pesci grigliati.

Lecce. Squinzano si trasforma in una città della musica

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La manifestazione “Città della musica” dal 19 al 21 giugno proporrà tre giorni di musica, incontri, mostre, jam session, dj set, enogastronomia. Dopo l’incontro in scena la prima del musical Sogno la ribalta dedicato a Garinei&Giovannini. La rassegna – organizzata dal Comune di Squinzano con la direzione artistica di Pino Lagalle dell’agenzia Ribalta, con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e di Regione Puglia, Provincia di Lecce, Unione del Comuni del Nord Salento e Gal Valle della Cupa e in collaborazione con Università del Salento, Conservatorio Tito Schipa e Liceo Musicale di Lecce, Camera di Commercio di Lecce, Puglia Sounds, Silb e altri partner, ospiterà anche l’atteso concerto del pianista Stefano Bollani (sabato 20 giugno, ore 21.30 – ingresso 25 + dp) e si concluderà con l’assegnazione del Premio Vigna d’Argento, realizzato dal maestro Ugo Malecore, scomparso nel 2013 all’età di 92 anni, dopo aver formato, nella sua bottega leccese, generazioni di artigiani. La rassegna vuole celebrare Squinzano come città della musica che nel corso del novecento ha visto crescere e affermarsi la grande tradizione bandistica, rappresentata soprattutto nel periodo diretto dai fratelli Ernesto e Gennaro Abbate ma che ancora oggi porta la Banda di Squinzano in giro per l’Italia. Nel piccolo centro del nord salento è nato, inoltre, Nicola Arigliano che sarà ricordato – in apertura del concerto di Bollani – con l’assegnazione di un premio riservato a giovani musicisti jazz.
La manifestazione ospiterà, tra gli altri, Peppe Vessicchio, Carolina Bubbico, Maurizio Mattioli, Paola Quattrini, Effervescenti Naturali (dal tour di Fiorello), il regista Tonino Zangardi, Maurizio Petrelli Band, Fabrizio Scordari e Lino Liaci (Omaggio a Nicola Arigliano), Marco Merchich, Andrea Sabatino, Francesco del Prete, Peppe Giannuzzi, il concerto bandistico Ernesto e Gennaro Abbate, Tyna Casalini, Davide Tarantino, Il Confine, Toni Tarantino. “Città della musica” vedrà anche un gemellaggio con Sanremo in collaborazione con i Gal Terra d’Arneo e Serre Salentine per la promozione e lo sviluppo di percorsi turistici e religiosi sul territorio. Infine, tutte le sere appuntamento con Note di Gusto, spazio dedicato alle degustazioni di prodotti enogastronimici che quest’anno si arricchisce della collaborazione e della presenza di Mebimport.

Sapori del territorio: “Canestrato Pugliese Dop” Formaggio di latte di pecora, a pasta dura, di forma cilindrica a facce piane con scalzo leggermente convesso, stagionatura variabile 2-10 mesi, peso medio 7-14 kg., altezza 10-14 cm., diametro 25-34 cm. Pasta compatta alquanto friabile, discretamente fondente, poco elastica, con occhiatura grassa appena visibile, colore giallo paglierino.