Frodi in tavola in aumento a causa della crisi con i sequestri di farina pane e pasta adulterati o contraffatti che hanno raggiunto il valore record di 65,6 milioni di euro nel 2014. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dell’attività svolta dai carabinieri dei NAS nel 2014, in riferimento all’operazione dei Carabinieri di Napoli conclusasi con 63 persone denunciate, circa 3,5 tonnellate di pane sequestrate e multe per oltre 100mila euro.
Con la crisi, sottolinea la Coldiretti, aumentano i rischi di frodi che riguardano anche i prodotti più comuni della tavola con il pane clandestino che alimenta un fiorente business molto pericoloso per la salute.
Da quanto si è appreso, in alcuni dei panifici e forni controllati, veniva utilizzata legna da ardere a cui erano attaccati chiodi arrugginiti e vernici. I controlli o hanno riguardato qualcosa come 200 forni, ma i militari hanno anche istituito posti di blocco lungo la strada per verificare lo stato dei mezzi usati per il trasporto del pane.
Inoltre i Carabinieri sono entrati in negozi di alimentari e supermarket per eseguire delle ispezioni mirate. In tutto sono stati sequestrati 13 forni completamente abusivi alcuni dei quali anche in condizioni igienico sanitarie pessime. Nel dettaglio sei panifici sono stati chiusi ad Acerra, tre ad Arzano e quattro tra Crispano, Pomigliano da Arco, Afragola e Casoria.
I Carabinieri hanno trovato depositi di legna proveniente da materiale di risulta di cantieri edili, con chiodi arrugginiti, tracce di calce e vernici.
In totale sono stati sequestrati ben 3.572 chilogrammi di pane, 380 chili di farina e 70 chili di impasto. 63 le persone denunciate a piede libero, per 101.000 euro di sanzioni amministrative comminate.
Il Consiglio della Coldiretti è quello di rivolgersi a rivenditori autorizzati, meglio ancora se in grado di garantire l’origine della farina. Dati alla mano, il prezzo medio del pane rileva Coldiretti, a Napoli raggiunge il minimo tra le grandi città con un valore di 1,90 euro al chilo che pari a circa la metà di quello di Bologna dove si spende 3,98 euro al chilo, mostrando però una incredibile variabilità tra le diverse città.