Una Legge per garantire l’effettiva distinzione tra il pane fresco artigianale e il pane conservato, consentendo ai consumatori di scegliere con “informazioni corrette sulla qualità del pane in commercio” tra pane fresco di giornata e quello sfornato anche al momento, come avviene nei supermercati, ma su basi surgelate magari provenienti dall’estero.
Il Deputato PD Giuseppe Romanini, componente della Commissione Agricoltura, illustra così la proposta di Legge presentata in Conferenza Stampa a Montecitorio assieme ai cofirmatari Luca Sani e Nicodemo Oliverio, rispettivamente Presidente e Capogruppo della Commissione Agricoltura, e con le Associazioni dei panificatori Fiesa-Assopanificatori Confesercenti, Fippa-Federpanificatori ed Assipan Confcommercio.
“Mi piace definire questa proposta di Legge un testo unico sul pane – osserva Romanini – che in Italia in effetti mancava. Con la Legge Bersani 248 del 2006 si prevedeva la distinzione tra pane fresco artigianale e pane ottenuto da prodotti intermedi di panificazione da attuarsi con Decreto legislativo che poi non ci fu anche perché cadde il Governo.
Ora il Governo ha ripreso anche il percorso su questo fronte ma il Decreto non basta, ci vuole un nuovo e più attuale quadro legislativo che accompagni gli acquirenti con informazioni più efficaci e veritiere e consenta inoltre alle imprese di panificazione di aumentare e valorizzare le peculiarità artigianali”.
La proposta di Legge prevede espressamente al comma 4 dell’articolo 2 che “è fatto divieto di utilizzare la denominazione di pane fresco per il pane destinato ad essere posto in vendita il giorno successivo a quello in cui è stato completato il processo produttivo, indipendentemente dalle modalità di conservazione adottate, nonché per il pane posto in vendita successivamente al completamento della cottura di pane precotto, comunque conservato e per il pane ottenuto dalla cottura di prodotti intermedi di panificazione, comunque conservati”.