Si è tenuto a Città S. Angelo (PE), domenica 13 marzo 2016, presso il Centro Fiere Ibisco, il Convegno organizzato dalla Fiesa regionale e dall’Assopanificatori d’Abruzzo, per discutere su “Il Pane per una sana alimentazione”.
Hanno partecipato: Vinceslao Ruccolo, Presidente Fiesa Confesercenti Regionale d’Abruzzo (Federazione Italiana Esercenti Specialisti dell’Alimentazione), che ha parlato dell’“Implementazione delle competenze e delle conoscenze degli operatori”; Simona Lauri, Tecnologa ed esperta in preparazione degli alimenti, che ha parlato della “Qualità e i falsi miti della panificazione e della pizzeria”; Lorenzo Berardinetti, Presidente 3^ Commissione Consiliare Permanente (Agricoltura, Sviluppo Economico e Attività Produttive) della Regione Abruzzo, che ha presentato la sua Proposta di Legge regionale “Disposizioni in materia di promozione e tutela dell’Attività di panificazione in Abruzzo”; Daniele Erasmi, Presidente Regionale della Confesercenti Abruzzo, che ha affrontato l’esigenza di dotare le sedi della Confesercenti degli “Sportelli della Sicurezza Alimentare” e di sostenere lo sviluppo e l’implementazione delle attività della Fiesa in tutta la Regione.
I lavori sono stati coordinati da Angelo Pellegrino, Direttore Officina dei Sapori (La Scuola dei Maestri del Gusto) – Centro di Formazione Alimentare di riferimento Fiesa per il Centro Sud.
Erano presenti panificatori dell’Abruzzo, delle Marche, del Molise, della Puglia, della Campania, della Basilicata e della Calabria.
Dal Convegno sono emerse problematiche del settore dell’alimentazione che si sono evolute negli anni. Con il passare degli anni si assiste, impotenti, alla velocizzazione dei processi di produzione e della trasformazione degli alimenti, anche in virtù di una ricerca scientifica che spinge all’eccesso i valori produttivi delle materie di base. È stata denunciata anche l’assenza dei Governi su queste tematiche; in particolare l’Italia, che come produzione e trasformazione è leader mondiale. Non è un caso che nel nostro paese abbiamo la “Dieta mediterranea”, che altri Stati copiano, sia per un fattore economico sia per i benefici salutistici. Il Giappone, per esempio, ne ha fatto un vanto, utilizzando lo strumento dell’alimentazione negli anni 80 per ridurre i costi della sanità.
Ma in Italia, nonostante la promozione della dieta mediterranea, si aggravano i fenomeni legati alle intolleranze alimentari: se negli anni novanta vi era un rapporto di uno a mille, negli ultimi dieci anni si è passati, pericolosamente a 1 su 100. Si un fattore sociale gravissimo. Eppure, in questo contesto, qualcuno ha provato, e continua a farlo, a criminalizzare l’uso del pane nell’alimentazione equilibrata. In questa situazione critica, si stanno creando falsi miti, diffusi dai medici e da una informazione errata. Basti pensare all’Indice glicemico del pane: è un indice molto basso; per questo non si comprende perché nelle patologie alimentari si toglie sempre il pane, nonostante che è stato dimostrato che sono gli snack ad avere un alto indice calorico.
Tutti gli operatori hanno il dovere di tutelare il patrimonio alimentare nazionale e far sì che venga meglio pubblicizzato e promosso. Ma è altrettanto importante che il grano tipico venga valorizzato con un massiccio utilizzo e con la sua trasformazione in prodotti che vanno dalla panificazione alla pasta, dalla pizza alla pasticceria, ecc.. Tutto questo perché occorre anche una risposta ai dietisti ed ai nutrizionisti che spingono molto sull’utilizzo del Kamut, quando, invece, ci sono i nostri grani ad avere alte qualità organolettiche: il Rieti, il Solina, il Frasinese, quali grani teneri. Tutti contengono molto meno glutine del grano Korasan, dell’azienda Kamut.
Potremmo parlare anche del fatto che l’Italia è ricca di altri eccellenti cereali che sono ancora più poveri di glutine, come l’Avena, l’Orzo, la Segale.
L’Orzo, in particolare il tipo “Priora” (studiato con un Progetto abruzzese, dove i panificatori sono stati protagonisti) dalle ricerche fatte contiene betaglucani indicati per aiutare chi ha problemi di glicemia e colesterolo.
Tutti questi motivi hanno probabilmente spinto il Consigliere Regionale Lorenzo Berardinetti a proporre una Legge regionale per la promozione e tutela dell’Attività di panificazione in Abruzzo, con la quale la Regione viene impegnata a promuovere il prodotto della panificazione, ma anche i prodotti di filiera agroalimentare. Il pane rappresenta un bene fondamentale per nostra economia e per la nostra tradizione gastronomica e la proposta di legge mira a tutelare e promuovere il prodotto “pane”, in particolare quello di qualità, allo scopo sia di sostenere le attività produttive, sia di salvaguardare la salute del consumatore. Uno degli obiettivi della presente proposta di legge del Consigliere Berardinetti, è il miglioramento dell’informazione al consumatore sulla tipologia e sull’origine del pane che va ad acquistare, mettendolo in condizione di comprendere se sta comprando un prodotto realmente fresco o un prodotto che è stato semplicemente cotto nel punto vendita. Ma è anche necessario che il consumatore sappia distinguere con certezza se sta acquistando pane in un punto vendita dotato di impianto di cottura o se sta acquistando da un panificio vero e proprio.
Il Convegno è servito anche a definire alcuni aspetti strategici per i panificatori, tra i quali la necessità di una formazione continua adeguata alle trasformazioni sociali ed economiche e la volontà di un confronto continuo ed attento sulle problematiche legate al pane e a tutti i settori di riferimento.
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