Il Mise presenta schema attuativo del decreto interministeriale sulla panificazione. Soddisfazione delle Associazioni di settore. Assopanificatori Confesercenti: finalmente il Governo colma un vuoto normativo. Adesso aprire un tavolo dedicato al settore.
Il Sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico, sen Simona Vicari, ha presentato lo schema di decreto interministeriale sulla panificazione al tavolo completo della filiera.
La riunione, che si è svolto al Ministero dello Sviluppo Economico giovedì 23 luglio, ha visto la partecipazione di tutte le associazioni di settore ( Assopanificatori Confesercenti Federpanificatori, Assipan Confcommercio, Cna, Confartigianato, AIIPA, ASSITOL) e le Regioni. Per Fiesa Assopanificatori erano presenti il Direttore Gaetano Pergamo, Vinceslao Ruccolo, della Presidenza Assopanificatori, l’avv. Alessandro Tatafiore, il Direttore della scuola di formazione di Sulmona Angelo Pellegrino.
Il confronto con le associazioni di categoria del settore, presieduto dal Sottosegretario Vicari , ha affrontato il tema sul come risolvere il vuoto normativo creato dalla mancata emanazione del decreto in attuazione dell’art. 4 DL n. 223/2006 che stabilisce le norme generali sulla denominazione di “pane fresco”, “pane conservato” e “panificio”.
Il Tavolo di confronto sulla panificazione ha confermato il testo presentato e che sarà pertanto sottoposto alla Conferenza Stato-Regioni prima della sua definitiva approvazione.
I rappresentanti delle Associazioni hanno rivolto un ringraziamento alla sen Vicari per il lavoro svolto dal Mise in queste ultimi mesi per superare un vuoto che stava generando anche una concorrenza sleale a danno delle PMI artigiane della panificazione ed hanno quindi accolto con estremo favore la riapertura del tavolo di confronto e l’impegno preso di una pronta definizione del provvedimento. Le parti al tavolo hanno anche sollevato altri problemi che affliggono il settore ed hanno bisogno di un confronto istituzionale dedicato all’interno di un tavolo di settore che veda coinvolti tutti gli attori del comparto.
“Oggi il Governo ha colmato un vuoto normativo lasciato scoperto da anni su un fronte strategico per i consumatori come quello dei laboratori alimentari artigiani. Grazie al nostro intervento abbiamo tutelato sia le categorie che da tempo chiedevano il nostro intervento sia i consumatori che potranno così operare scelte sempre più consapevoli” ha dichiarato in apertura del tavolo il Sottosegretario Vicari.“L’iniziativa ministeriale- ha dichiarato al tavolo il Direttore di Fiesa Assopanificatori Confesercenti, Gaetano Pergamo- è quanto mai opportuna e diamo merito alla senatrice Vicari di essersi mossa per dare una risposta alla categoria che attendeva questo provvedimento da quasi 10 anni. Auspichiamo che il Decreto possa esaurire il proprio iter istituzionale in tempi brevi e sia la volta buona per definire finalmente le norme generali sulla denominazione di pane fresco e pane conservato, oltre che di panificio. E’ una questione molto importante sia verso i consumatori che verso i panificatori per sostenere e valorizzare il lavoro artigianale e la tradizione del pane italiano che vanta molte produzioni a denominazione protetta. Il provvedimento per Fiesa Assopanificatori si muove coerentemente con l’art. 4 della legge Bersani del 4 agosto 2006, n. 248. In questo senso, è’ giusto che chi compra il pane sappia secondo quale procedimento sia stato ottenuto e messo in regola con il Regolamento Ue 1169 del 2011 sulla etichettatura dei prodotti alimentari. Si pone ora il problema di armonizzare alcune legislazioni regionali perché la questione è talmente sentita che sulla stessa linea si erano già mosse alcune Regioni, oltre che alcuni parlamentari che avevano promosso iniziative legislative, come quella sostenuta dall’on. Romanini. Per Fiesa Assopanificatori ora si pone il problema di affrontare su un tavolo dedicato il tema dello sviluppo del settore che deve necessariamente passare da un’ aggiornamento del concetto di consumazione sul posto, consentendo, alla luce delle innovazioni sia delle modalità di consumo che di quelle tecnologiche, di allargare le possibilità imprenditoriali dei panificatori e allo stesso tempo di affrontare il tema dei lieviti nei processi di produzione”.