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Weekend 31 dicembre 2016 – 1° gennaio 2017

Mercatini di Natale in Emilia Romagna

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Bologna
Bologna stupisce ogni anno con i due Mercatini Natalizi più famosi della Regione: la Fiera di Santa Lucia, sotto il Portico della Chiesa di Santa Maria dei Servi in Strada Maggiore nel Centro Storico, e la Fiera di Natale. Uno spettacolare itinerario per le storiche Vie di Bologna tra profumi e colori.

Modena
Nel mese di dicembre, nel Chiosco di Piazza XX Settembre, troviamo il Mercatino degli oggetti realizzati dagli anziani durante i laboratori di attività manuale ed espressive condotte da operatori e volontari. Le bancarelle offrono la possibilità di scegliere tra tanti manufatti realizzati con diverse tecniche: dal decoupage alla pittura, dalla pasta di sale ai lavori a maglia e all’uncinetto, dal tovagliato ricamato ai fiori di carta fino alle bottiglie decorate. Il ricavato delle bancarelle servirà a finanziare le prossime attività dei laboratori.

Ravenna
Con ben cinque differenti tipi di Mercati le vie e le piazze della Città si riempiono di oggetti curiosi, mobili pregiati, libri rari, cornici d’epoca, pizzi, argenti, opere d’arte. Il Mercatino del Biologico propone prodotti naturali per tutti.

Ferrara
Al Rione Santo Spirito troviamo: prodotti enogastronomici, dolciumi, idee regalo, luci e decorazioni per Alberi di Natale, statuine e addobbi per il presepe, libri, prodotti di artigianato artistico. Si possono acquistare saponi, essenze naturali, oggetti decorati con découpage, gioielli, borse e bambole in stoffa, ghirlande di fiori secchi. Uno spazio è dedicato ai prodotti tipici ferraresi, dalla salama da sugo al vino Doc del Bosco Eliceo, dall’aglio di Voghiera alle marmellate a base di zucca.

San Marino
In occasione delle Festività Natalizie troviamo mercatini, concerti, spettacoli, laboratori creativi, presepi, Christmas Village. La Notte di San Silvestro viene allietata con il Concerto del Nuovo Anno e la Befana con artisti di strada e animazione per bambini.

Forlì
Tutti i giorni, dal mattino fino a sera, sotto la Torre dell’Orologio in centro a Forlì, si trova il Mercatino del Regalo di Natale con tante idee per addobbare l’albero oltre a regali originali e dolcezze per festeggiare.

Cesenatico
Il Lungocanale, Corso Garibaldi e Via G. Bruno accolgono, tra le luci ed i colori degli addobbi natalizi, i tradizionali stand dei Mercatini di Natale. Si può curiosare tra i tanti articoli proposti come oggetti di artigianato artistico, prodotti enogastronomici, fiori, piante e tante curiose idee regalo. Inoltre, sono previsti diversi momenti di svago e di divertimento a cominciare dall’inaugurazione del Presepe galleggiante, preceduta da uno spettacolo musicale, concerti, animazione e intrattenimenti fino a quando le luci dei Mercatini si spegneranno con le note dei canti tradizionali dell’Epifania.

Sapori del Natale: Per gli osservanti della tradizione del magro, in Emilia Romagna la Cena della Vigilia prevede tortellini con ripieno di erbette, anguilla marinata e pesce fritto. Il piatto tradizionale del Pranzo di Natale è il brodo dove annegheranno i cappelletti a Modena, i tortellini a Bologna e gli anolini a Parma, preceduto da antipasto di culatello e fiocchetto. Le carni usate per preparare il brodo della festa costituiscono infatti il secondo per eccellenza: cappone, gallina, bovino e muscolo lessati con il cotechino, si servono accompagnati da erbe cotte, verdure in gratin, cavolo e la mostarda romagnola, che ha la consistenza di una confettura.
Nelle campagne riminesi, in molte famiglie povere e numerose, il cappelletto era un mito irraggiungibile almeno fino agli anni Cinquanta. Allora, nell’entroterra, il “sontuoso” menù, in versione popolare, prevedeva sempre il brodo, se si riusciva di cappone, ma con dentro i più semplici tagliolini. Minestra comunque gustosa e ricordata come meraviglia dei giorni di festa. Per secondo ovviamente il bollito e, se c’era, il coniglio in porchetta, condito con finocchio selvatico. Quest’ultimo è ancora un piatto della tradizione natalizia, più diffuso nel Montefeltro e nella Romagna che guarda le Marche. Alternativa al coniglio è la faraona in umido, con alloro e olive, mentre il dolce romagnolo per eccellenza, l’unico, è la ciambella.
E’ il torrone, simbolo nazionale natalizio ancor prima del panettone, insieme alla “spongata” di Parma, ad allietare da sempre le tavolate delle feste delle famiglie emiliano-romagnole. In passato, quando anche la frutta era un lusso, la conclusione del più importante pasto dell’anno si faceva con arance, mele, caldarroste e lupini, il tutto innaffiato con il vino nuovo.
 

Mercatini di Natale in Umbria

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Perugia
In Piazza del Circo a Perugia troviamo il Mercatino delle Strenne. Le bancarelle offrono addobbi di Natale, giocattoli, idee regalo, decorazioni. E’ possibile acquistare prodotti dell’artigianato locale quali le borse di cuoio ed i “cocci”, le tradizionali ceramiche prodotte in loco.

Spoleto
Nella splendida cornice di Palazzo Leti-Sansi troviamo il Mercatino di Natale con creazioni artigianali, idee-regalo ecc. Per l’occasione tutti i negozi del Centro rimangono aperti mentre gli stand e le bancarelle offrono addobbi natalizi, manufatti artigianali e prodotti enogastronomici locali. La “Piazza dei Bambini” ospita il trenino di Babbo Natale con animazione, racconti di fiabe e canti natalizi.

Foligno
I Mercatini di Natale sono una tradizione, la città si trasforma, le piazzette nascondono girandole di luci, musica, cori natalizi, mercatini dei sogni, bande musicali, happy band.

Sapori del Natale: In Umbria la Vigilia di Natale prevede quasi ovunque un pranzo di magro, di regola una minestra a base di legumi o cereali, spesso ceci, profumata al rosmarino. In alternativa alla minestra la tradizione prevede spaghetti con le alici o sardine, aglio, prezzemolo e pepe, oppure tagliatelle senza uovo condite con baccalà fatto a piccoli pezzi e cotto alla brace. Per il secondo il pesce è d’obbligo: dall’anguilla, al capitone, al baccalà (rigorosamente in umido), allo spiedo o arrosto, anche se non manca quello di lago.
Per il pranzo di Natale dopo il piatto tradizionale dei cappelletti di carne in brodo di cappone, segue il cappone lesso condito con olio extravergine di oliva o salse all’aceto profumate con odori di campagna, accompagnato dai gobbi (cardi) cucinati in diverse maniere.
Nello spoletino, invece, sono da segnalare gli “strangozzi con il tartufo”, mentre tra i piatti di carne è tradizione cucinare le costolette e i fegatelli di maiale, poichè era in questo periodo che si uccideva il maiale in casa.
I dolci tradizionali sono i torciglioni con le mandorle, gli amaretti alle mandorle e al miele, a pasta molla e con supporto d’ostia, le zite o i maccheroni con le noci, ed in particolare le “pinocchiate”. Si tratta di una specialità, venduta nei negozi e per le strade, avvolta in vivacissima carta colorata; un impasto fondente di zucchero e pinoli al quale può essere aggiunto un pò di cacao. Altra specialità natalizia è la pasta dolce. La pasta, elemento base, è confezionata con sola acqua e farina poi lavorata a mano. Gli altri ingredienti sono: la cioccolata, i canditi, le nocciole, i pinoli, le noci che sono finemente tritati e aromatizzati con un liquore dolce.
A Spoleto, fra i dolci tipici del periodo natalizio si ricordano “l’attorta”, le cui origini sono fatte risalire al periodo longobardo; infatti gli ingredienti principali sono comuni allo strudel. Gli gnocchi dolci, fatti di semolino o di pasta conditi con varie spezie: pinoli, biscotti, cioccolato, zucchero, noce moscata, frutta candita e cacao.

 

Mercatini di Natale in Calabria

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Tropea
Il Mercatino di Natale di Tropea crea un’atmosfera tutta particolare dove si percepisce il calore autentico del Natale: il profumo delle spezie e le specialità fatte in casa risvegliano le dolci memorie dell’infanzia, così come pure i prodotti dell’artigianato locale che espone veri capolavori legati alla tradizione natalizia regionale capaci di emozionare tutti.

Reggio Calabria
Il Mercatino di Natale a Reggio Calabria  mira alla promozione dei prodotti del territorio. In Piazza Italia troviamo un gran numero di espositori provenienti da tutta la Regione che consentono di fare acquisti e regali a buon prezzo.

Scalea
A Scalea troviamo un incantevole Villaggio di Babbo Natale con il suo presepe vivente e una simpatica Befana pronta a divertire grandi e piccini. I Mercatini di Natale mettono in esposizione le loro “mercanzie” per oltre un mese, proseguendo fino a gennaio inoltrato, dando la possibilità anche ai ritardatari di comprare qualcosa di buono e di utile.

Sapori del Natale: Le tradizioni gastronomiche calabresi hano una forte diversità a seconda delle zone. In generale esiste una sostanziale uniformità sui piatti salati, mentre per i dolci quasi ogni area ha il suo.
Per la Vigilia solitamente non possono mancare il cavolfiore, che inaugura la serie delle fritture: le grespedde (farina, olio, acqua e sale), i crustul (una pasta lievitata, fritta sul carbone a legna, sulla quale è disegnata una croce, simbolo di buon augurio), le zeppole (farina e patate lessate, farcite con pezzi di acciughe). A seguire troviamo lo stoccafisso in umido, mentre per coloro che non rispettano la tradizione del magro, l’usanza prevede salsicce con contorno di cime di rape, seguite dai lampasciuni (specie di cipollotti in agrodolce).
Il pranzo di Natale deve essere costituito di 13 pietanze di una cucina gustosa e nutriente, basata du alimenti poveri ed essenziali. Generalmente il pranzo comprende la pasta al forno, arricchita da uova sode, polpettine di carne, salamino calabrese al peperoncino, in qualche caso verdure. Seguono poi fritture di pesce e crostacei e gli avanzi del pranzo della sera precedente, perchè, come dicono qui, sono “benvenuti in casa”. I dolci cambiano da zona a zona, ma è molto spesso presente un pane arricchito da olio, anice, noci e uva passa seccata in casa in autunno, detto appunto “Pane di Natale”.